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Cosa sono i Triptani, i nuovi farmaci per curare la cefalea a grappolo e l’emicrania?

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I Triptani rappresentano una tipologia di farmaci utilizzati per trattare l’emicrania, sia con che senza aurea.

Tali farmaci si sono rivelati piuttosto efficaci, dal momento che sono capaci di risolvere la problematica andando a intervenire su più fronti, anche se il loro meccanismo principale d’azione si compie sui recettori serotogeninergici. Nelle prossime righe dunque, vedremo insieme nel dettaglio cosa sono i Triptani, i nuovi farmaci per curare la cefalea a grappolo e l’emicrania.

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Emicrania: cos’è e quali sono le cause

Le cause che conducono all’emicrania ad oggi non sono ancora completamente chiare. Nonostante ciò, si ritiene che questa patologia sia direttamente collegata ad alcuni fattori. Tre i principali troviamo fattori genetici e fattori ormonali. Ad ogni modo, le ipotesi in merito alle reali cause sono davvero numerose, ma quella maggiormente accreditata è la trigemino-vascolare.

Secondo tale teoria, l’attacco emicranico sarebbe causato dall’attivazione delle pertinenze trigemino-vascolari. La conseguenza diretta è il rilascio di sostanze vasoattive, che a loro volta possono indurre la vasodilatazione di quelle che sono le arterie cerebrali. Secondo alcune ricerche quindi, a causare il classico dolore emicranico, sarebbe proprio questa vasodilatazione.

Vie di somministrazioni e indicazioni dei Triptani

Come spiegato in precedenza, i Triptani sono impiegati per trattare cefalee emicraniche, sia con che senza aurea. Nonostante ciò, è opportuno precisare che i Triptani vengono solitamente utilizzati in questo ambito solo per gli attacchi emicranici più gravi. Per gli attacchi più lievi infatti, generalmente i medici consigliano una strategia a base di FANS, ovvero di farmaci antinfiammatori non steroidei.

Il sumatriptan è il “capostipite” dei Triptani, tra l’altro ad oggi ancora usato in terapia. In commercio nel nostro Paese però, troviamo anche altri principi attivi che appartengono al medesimo gruppo, tra cui rizatriptan, zolmitriptan, almotriptan, frovatriptan, eletriptan. I Triptani possono essere somministrati in modalità diverse, tra cui orale, nasale e parenterale. La formulazione dei Triptani infatti, può essere in:

  • Compresse.
  • Compresse orodispersibili.
  • Supposte.
  • Liofilizzati orali.
  • Spray nasali.
  • Soluzioni iniettabili ad utilizzo sottocutaneo.

Il meccanismo d’azione dei Triptani

Abbiamo detto che i Triptani sono capaci di agire sui recettori serotoninergici situati a livello centrale. L’assunzione dei Triptani deve avvenire nel momento in cui si percepisce l’inizio dell’attacco emicranico, ovvero quando il dolore è ancora lieve e si manifesta l’aurea. Questo è l’unico modo per avere più probabilità che l’emicrania cessi effettivamente.

Soprattutto quando la patologia si manifesta le prime volte, non è semplice distinguere quello che può essere un semplice mal di testa, magari dovuto alla stanchezza, da un attacco emicranico vero e proprio. Nonostante ciò, con il passare del tempo il soggetto sarà in grado di maturare la necessaria esperienza per riconoscere velocemente i segnali di un attacco, reagendo di conseguenza.

Interazioni e controindicazioni dei Triptani

L’efficacia dei Triptani non è in discussione, ma purtroppo esiste anche un lato negativo, dato dalle interazioni farmacologiche che tali farmaci sono capaci di instaurare. In prima battuta è opportuno precisare che i Triptani non devono essere assunti insieme ad altri farmaci antiemicranici. Oltre a questo, i Triptani non devono essere assunti in situazioni di altre terapie con:

  • Altri triptani.
  • Inibitori delle monoammino ossidasi.
  • Propranololo.
  • Metisergide.

Tra i principali effetti collaterali possiamo riportare:

  • Nausea.
  • Vertigini.
  • Palpitazioni.
  • Capogiri.
  • Arrossamento del volto.
  • Dolore toracico.
  • Dolore Addominale.
  • Sensazione di oppressione al collo e di costrizione toracica.
  • Rigidità al collo.
  • Astenia.
  • Ansia.

Gli effetti collaterali menzionati, in linea di massima sono comuni a qualsiasi principio attivo della classe dei Triptani. Nonostante ciò, intensità e tipologia degli effetti possono variare a seconda del farmaco assunto. Ci sono anche casi in cui i Triptani non devono essere utilizzati. Nel dettaglio, parliamo di pazienti che:

  • Soffrono d’ischemie cardiache o cerebrali, o ne hanno sofferto.
  • Soffrono d’ipertensione trattata con insuccesso o non trattata.
  • Soffrono di patologie coronariche.
  • Soffrono di patologie cerebrovascolari.

Non è nemmeno raccomandato l’utilizzo dei Triptani fino ai 18 anni di età. Per quanto concerne invece donne in gravidanza o in fase di allattamento, dal momento che allo stato attuale non sono ancora noti sul bambino gli effetti del farmaco, è sempre opportuno consultare il medico prima di iniziare la terapia.