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I disturbi dell’olfatto e del gusto: più di un semplice fastidio

A tutto noi sarà capitato più di una volta di non riuscire a sentire odori e sapori a causa di un brutto raffreddore.
È una situazione piuttosto comune che, quando su verifica, ci fa comprendere quanto sia stretta la relazione tra gusto e olfatto.

E in effetti, è proprio così; per riuscire a riconoscere appieno certi sapori è indispensabile anche il coinvolgimento dell’olfatto.
Un lavoro di squadra tra papille gustative e recettori olfattivi, che inviano al nostro cervello le necessarie informazioni affinché possa capire a che tipo di cibo ci troviamo davanti.

Fintanto che il problema è rappresentato da un banale raffreddore non c’è da preoccuparsi, presto passerà e noi potremo tornare ad assaporare le pietanze e godere del loro profumo ma ci sono anche dei casi in cui la normalità stenta a ritornare.

Nel lungo periodo, questa situazione diventa davvero frustrante e deve metterci in allerta, potrebbe essere il campanello d’allarme di una vera e propria patologia che non è opportuno continuare ad ignorare.

Nel corso dell’ondata pandemica da Covid19 abbiamo imparato a cogliere come un segnale la nostra incapacità a riconoscere odori e sapori ma questo è solo uno dei casi, in altri momenti possono esserci altri motivi che giustificano questo deficit.

Anche un banale mal di gola, magari curabile con metodi naturali, può portare alla manifestazione di sintomi che hanno a che fare con variazione di semsibilità al gusto.

Pertanto, una visita dal proprio medico di famiglia può rivelarsi davvero utile.

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Come funziona la nostra capacità di riconoscere i sapori?

Comprendere il sapori di un determinato cibo è una capacità umana che si è perfezionata nel corso dell’evoluzione e che ci ha permesso di imparare ad evitare ciò che ci può essere dannoso, se non addirittura letale.

Il meccanismo del gusto è complesso e raffinato, ed è davvero affascinante. Vediamolo un po’ più da vicino.
Ovviamente, l’organo eletto per il gusto è la lingua, che possiede migliaia di papille gustative, adibite a distinguere i principali gusti: dolce, salato, acido e amaro grazie a delle ciglia che fungono da recettori specializzati.

Tali recettori trasformano lo stimolo in un impulso elettrico che giunge al cervello, il quale lo associa ad un sapore distinto.
A tutto ciò, si combinano anche le informazioni che vengono inviate dai recettori olfattivi, grazie ai quali la nostra percezione si fa più completa e ricca di sfumature.

La poliposi nasale, una patologia che mette a rischio la nostra funzionalità olfattiva

Una delle patologie che può compromettere seriamente la nostra funzionalità olfattiva è la poliposi nasale.
Infatti, i polipi nasali sono escrescenze costituite da tessuto di natura infiammatoria che si formano sulla mucosa del naso e dei seni paranasali.
Spesso, tali polipi si presentano in concomitanza a situazioni di sinusite cronica.

Tra i fattori che concorrono all’insorgenza dei polipi riscontriamo le allergie, le infezioni croniche, l’ereditarietà e la composizione predisponente del naso.

Invece, tra i sintomi più comuni della poliposi nasale vi sono l’ostruzione nasale, ovvero la sensazione di naso chiuso, la riduzione o l’assenza della capacità olfattiva, il gocciolamento di catarro e di muco, l’orecchio tappato, la tosse e il mal di testa, tipici della sinusite cronica.

L’assenza di olfatto è una caratteristica comune a tutti i casi di poliposi, la più eclatante, e la si spiega considerando che la struttura del polipo forma un’ostruzione meccanica del nervo olfattivo.
Bisogna pensare ai nervi come a dei fili elettrici che, in seguito ad uno stimolo, conducono un segnale al cervello.

Nel caso dell’olfatto, lo stimolo è rappresentato dall’aria che tocca le fibre del nervo olfattivo.
Purtroppo, in presenza di polipi nasali i nostri recettori olfattivi sono ostacolati e risulta loro più difficile intercettare l’aria.
Meno aria arriva ai nervi meno stimoli vengono tradotti in segnali elettrici da inviare al cervello.

Di conseguenza sono sempre meno anche gli odori che si riescono a riconoscere.
Per quanto questa patologia si possa contenere e lenire con delle terapie farmacologiche, per risolverla del tutto occorre rimuovere i polipi, come ci viene spiegato con molta chiarezza dal Dr. Alessandro Valieri, medico specializzato nell’eseguire l’intervento ai polipi nasali con la tecnica del laser.

Chiaramente, nessuno si sottopone con leggerezza ad un qualsiasi intervento chirurgico, ma occorre considerare che, per chi vuole evitare a tutti i costi l’intervento ai polipi nasali, le conseguenze possono essere piuttosto serie.

Infatti, non rimuovere i polipi espone il paziente al rischio di gravi ed irreversibili complicanze, come l’assenza permanente di odori e sapori, l’asma bronchiale e diverse malattie causate dall’uso continuativo di cortisone.

Di certo, non si tratta di un’alternativa allettante, meglio comprendere il problema ed esplorare le soluzioni migliori.

La capacità di percepire odori e sapori tende a diminuire col passare del tempo

È davvero un peccato rinunciare alla possibilità di sentire pienamente sapori e odori.
Purtroppo, al di là dell’insidia di qualche patologia, anche chi è sano come un pesce è destinato a vedere ridotte le proprie facoltà percettive con l’avanzare dell’età.
Infatti, l’invecchiamento tende a far ridurre la sensibilità delle papille gustative e delle mucose olfattive.

Questo processo è spesso accelerato dall’assunzione di farmaci che hanno l’effetto collaterale di favorire la secchezza delle mucose.
Tuttavia, uno stile di vita sano non può che aiutarci a mantenere il più possibile inalterate le nostre funzionalità e permetterci di continuare a godere del buon cibo e degli aromi più invitanti.