Medici di medicina generale (MMG) italiani in prima linea per l’assistenza agli oltre 15 milioni di persone che in Italia soffrono di dolore cronico. Oltre 3 milioni di malati hanno bisogno di cure complesse e, tra loro, un terzo necessita di cure palliative. Si è appena conclusa la prima Scuola di alta formazione in cure palliative e terapia del dolore avviata dalla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). Al corso hanno partecipato 30 camici bianchi da tutta Italia.
«La scuola è solo l’ultimo atto di un processo iniziato oltre sette anni fa», spiega Claudio Cricelli, presidente nazionale Simg. «La nostra società scientifica è stata infatti antesignana del processo di riorganizzazione delle cure primarie. Vogliamo dare il nostro contributo per creare la figura del MMG con interessi disciplinari speciali sul modello di quella già attiva nel Regno Unito e in altri paesi. Per questo stiamo avviando nuovi percorsi didattici per tutti i professionisti».
Sulla gestione dei malati con bisogni di cure palliative presto prenderà il via "Demetra", progetto di ricerca promosso da Fondazione Floriani e Fondazione G. Berlucchi onlus, cui hanno aderito il ministero della Salute, l’Istituto superiore della sanità (ISS), l’Università di Milano, l’Istituto Mario Negri, il Policlinico Gemelli e il Centro Collaborativo WHO dell’Istituto oncologico catalano di Barcellona.
«Tra le numerose attività, Demetra svilupperà studi osservazionali multicentrici con l’obiettivo di studiare il percorso dei malati cronici complessi con bisogni di cure palliative all’interno delle cure primarie e delle reti locali di cure palliative», sottolinea Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore scientifico di Demetra. «In stretta collaborazione con Fondazione Simg saranno coinvolte due unità di ricerca, a Trento e in provincia di Treviso, dove si valuteranno gli effetti del coinvolgimento dei MMG con particolare interesse nell’identificazione precoce dei malati e nel loro percorso di cura».
«Il nostro servizio sanitario è uno dei migliori al mondo - sottolinea Walter Ricciardi, presidente ISS - ma ha bisogno di alcuni cambiamenti. La riorganizzazione delle cure primarie è un punto fondamentale di questo processo. Se riusciamo a formare medici in grado di lavorare in rete e MMG particolarmente competenti possiamo, come si afferma nel Piano nazionale della cronicità, ridurre i costi del SSN, evitare spesso inutili consulenze, abbattere le liste di attesa, favorire una diffusione delle conoscenze nelle rispettive materie tra MMG, anche attraverso l’istruzione e la formazione sul campo. Questo principio vale a maggior ragione in un’area terapeutica dedicata alla gestione del dolore cronico e delle cure palliative nella quale si concentrano i maggiori costi per il SSN»