Mal di testa, mal di gola, febbre, disturbi visivi, vomito e/o rigidità nucale. Sono questi i sintomi da non sottovalutare quando si sospetta un’infiammazione delle meningi probabilmente causata da un’infezione da patogeni. «In questi casi occorre subito farsi visitare - avverte Giorgio Palù, direttore dell’UO Microbiologia e virologia dell’Ospedale universitario di Padova e presidente della Società europea di virologia (SEV). «Per chi è entrato in contatto con soggetti infetti, invece, è indicata la profilassi che è molto semplice: si attua con una compressa di ciprofloxacina. Ma l’arma migliore rimane sempre la prevenzione».
Nel 2014, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, sono stati segnalati 163 casi di infezione da meningococco, con un’incidenza pari a 0,27 casi per 100 mila in linea con i 2 anni precedenti. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità (ISS), nella maggior parte delle regioni l’andamento è pressoché stabile, mentre si segnala nei dati provvisori del 2015 un aumento di casi di meningococco di tipo C in giovani adulti. «Ogni anno ci sono alcuni focolai epidemici, per esempio quello in Toscana» spiega il microbiologo padovano. «Certo il caso della giovane morta in Lombardia e poi questo della ragazza romana suscitano scalpore, ma bisogna ricordare che questo batterio, invasivo per natura, può essere fulminante». L’incidenza della malattia invasiva da meningococco è maggiore nella fascia di età tra 0 e 4 anni, in particolare nel primo anno di vita (in cui l’incidenza supera i 4 casi per 100 mila), ma resta elevata fino ai 15-24 anni.
«La miglior difesa - sottolinea l’esperto - resta la prevenzione attraverso la vaccinazione. L’informazione sul sierogruppo permette di valutare la quota prevenibile con i diversi vaccini disponibili in Italia (contro il sierotipo C, contro i sierotipi ACWY e contro il sierotipo B). In particolare, la vaccinazione contro il meningococco B rappresenta un vanto italiano, in quanto è stata messa a punto a Siena».
«Oggi i vaccini antimeningococco - aggiunge Palù - sono più sicuri dei vecchi, danno una risposta molto forte e, pur se non sono obbligatori, vengono offerti alla popolazione in tutte le regioni italiane. Dunque, è bene vaccinarsi».