Nei soggetti a rischio di sviluppare diabete di tipo 2 l’uso prolungato di inibitori della fosfodiesterasi 5 (Pde-5 inibitori) come sildenafil, oltre a essere efficace nel trattamento della disfuzione erettile, sembra migliorare la funzione endoteliale, l’azione periferica dell’insulina e, forse, anche ridurre il rischio cardiovascolare con effetti collaterali trascurabili. È quanto emerge da uno studio Usa del Vanderbilt Clinical Research Center di Nashville, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. Uno studio che dimostra come questi farmaci, nati come antianginosi e usati per la prima volta contro la disfunzione erettile, abbiano in realtà anche altre funzioni. Essendo l’enzima su cui vanno ad agire ubiquitario, possono beneficiarne non solo gli organi connessi alla sessualità ma diversi altri: infatti, tanto il tadalafil che il sildenafil sono ormai in commercio per il trattamento dell’ipertensione polmonare, malattia rara che causa una progressiva fibrosi del polmone con un’insufficienza respiratoria progressiva. Senza contare che risultati di studi più recenti hanno dimostrato che nel soggetto diabetico il sildenafil può migliorare il rimodellamento del cuore e prevenire una delle principale complicanze del diabete: la disfunzione diastolica cardiaca.