Secondo una stima calcolata dal sistema di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), la mortalità materna è pari a 10 decessi ogni 100 mila nati vivi in 6 regioni italiane partecipanti alla fase pilota di un’indagine epidemiologica in corso, è pari a 10 decessi ogni 100 mila nati vivi, con una forte variabilità regionale compresa tra 5 decessi in Toscana e 13 in Campania. Lo studio italiano ha rilevato che le principali cause di morte materna diretta sono state: emorragie (52%), disturbi ipertensivi (19%) e tromboembolismo (10%). Mentre le principali cause di morte indiretta sono rappresentate da disturbi cardiovascolari (36%) e cerebrovascolari (21%), e neoplasie (14%). Risultati in qualche modo sovrapponibili ai dati Oms, che tra le principali cause di mortalità materna diretta evidenziano le emorragie gravi (durante e dopo il parto) nel 27% dei casi, l’ipertensione gravidica nel 14% e le infezioni nell’l’11%. Il suicidio è risultato responsabile del 12% delle morti materne complessive, un fenomeno per contrastare il quale l’Iss ha promosso un progetto di ricerca-intervento su maternità e paternità fragili e sulla prevenzione del disagio perinatale.